Nato a Padova nel 1974 dove tuttora vive e lavora. Joys, inizia la sua carriera artistica negli anni novanta, come molti suoi coetanei senza avere una formazione accademica si avvicina all’arte tramite i graffiti e comincia scrivendo il suo nome sul muro, focalizza la sua ricerca sul lettering, prima come esigenza di esistenza poi trasformandosi in esigenza di evoluzione; velocemente, espande il suo lavoro arricchendolo di spessore e matericità. La sua ricerca va oltre le due dimensioni e acquista nel tempo una plasticità che si appropria del territorio e della fruizione di un pubblico involontario e inconsapevole, da anni Joys ha esteso il suo linguaggio anche alla scultura, utilizzando materiali diversi ma mantenendo sempre uno stile unico. In bilico tra underground ed istituzione, la ricerca di Joys è stata riconosciuta dagli addetti ai lavori del sistema dell’arte come inedita e personalissima grazie anche al suo maniacale studio del lettering e delle sue forme. Dopo più di 20 anni di evoluzione del proprio nome e delle lettere in generale, oggi Joys è focalizzato soprattutto sulle sue forme e su come applicarle senza limiti, dai muri agli oggetti creando delle vere e proprie texture che dialogano con l’architettura ospitante. La sua arte pubblica e le sue esposizioni hanno raggiunto quasi tutto il mondo e tutte le maggiori istituzioni.

Born in Padua in 1974 where he still lives and works. Joys, began his artistic career in the 90s, like many of his peers without having an academic background, he approaches art through graffiti and begins by writing his name on the wall, focuses his research on lettering, first as a need for existence then transforming itself into a need for evolution; quickly, he expands his work enriching it with depth and materiality. His research goes beyond two dimensions and over time acquires a plasticity that appropriates the territory and the fruition of an involuntary and unaware public, for years Joys has extended his language also to sculpture, using different materials but always maintaining a style one of a kind. Poised between the underground and the institution, Joys's research has been recognized by insiders of the art system as unprecedented and highly personal thanks also to his obsessive study of his lettering and forms. After more than 20 years of evolution of his name and of letters in general, today Joys is focused above all on his forms and on how to apply them without limits, from walls to objects, creating real textures that interact with the host architecture. His public art and his exhibitions have reached almost the whole world and all major art institutions.

Nato a Padova nel 1974 dove tuttora vive e lavora. Joys, inizia la sua carriera artistica negli anni novanta, come molti suoi coetanei senza avere una formazione accademica si avvicina all’arte tramite i graffiti e comincia scrivendo il suo nome sul muro, focalizza la sua ricerca sul lettering, prima come esigenza di esistenza poi trasformandosi in esigenza di evoluzione; velocemente, espande il suo lavoro arricchendolo di spessore e matericità. La sua ricerca va oltre le due dimensioni e acquista nel tempo una plasticità che si appropria del territorio e della fruizione di un pubblico involontario e inconsapevole, da anni Joys ha esteso il suo linguaggio anche alla scultura, utilizzando materiali diversi ma mantenendo sempre uno stile unico. In bilico tra underground ed istituzione, la ricerca di Joys è stata riconosciuta dagli addetti ai lavori del sistema dell’arte come inedita e personalissima grazie anche al suo maniacale studio del lettering e delle sue forme. Dopo più di 20 anni di evoluzione del proprio nome e delle lettere in generale, oggi Joys è focalizzato soprattutto sulle sue forme e su come applicarle senza limiti, dai muri agli oggetti creando delle vere e proprie texture che dialogano con l’architettura ospitante. La sua arte pubblica e le sue esposizioni hanno raggiunto quasi tutto il mondo e tutte le maggiori istituzioni.

Born in Padua in 1974 where he still lives and works. Joys, began his artistic career in the 90s, like many of his peers without having an academic background, he approaches art through graffiti and begins by writing his name on the wall, focuses his research on lettering, first as a need for existence then transforming itself into a need for evolution; quickly, he expands his work enriching it with depth and materiality. His research goes beyond two dimensions and over time acquires a plasticity that appropriates the territory and the fruition of an involuntary and unaware public, for years Joys has extended his language also to sculpture, using different materials but always maintaining a style one of a kind. Poised between the underground and the institution, Joys's research has been recognized by insiders of the art system as unprecedented and highly personal thanks also to his obsessive study of his lettering and forms. After more than 20 years of evolution of his name and of letters in general, today Joys is focused above all on his forms and on how to apply them without limits, from walls to objects, creating real textures that interact with the host architecture. His public art and his exhibitions have reached almost the whole world and all major art institutions.