“Io lavoro site specific quasi sempre, ma cerco anche il rischio e di cambiare soggetti tecniche o approccio.

Spesso parto dal muro, banalmente a livello formale, il soggetto cerco di pensarlo innanzitutto in base a quello che è l’impostazione e la composizione del muro. […] Quindi la storia, la cultura e gli elementi artistici della città sono i miei punti di riferimento; mi piace creare arte che sia capace di instaurare un dialogo tra l’osservatore e la sua anima con l’ambiente in cui il lavoro è inserito”. (Ozmo)

Esperienze come Icone a Modena e Fame a Grottaglie a metà anni 2000 aprirono la strada a una nuova stagione muralista che negli ultimi 10 anni si è sviluppata progressivamente con la fioritura in tutta Italia di manifestazioni e festival di arte urbana. Un forte impulso è giunto, anche al fine di avviare meccanismi di rigenerazione delle periferie, dalle istituzioni; è stata superata la dimensione illegale e si è iniziato a parlare di “arte pubblica”. Questa svolta ha segnato la fine dell’anonimato degli artisti, ha modificato la metodologia di produzione (da performance rapide e clandestine ai live painting), trasformato la concezione del lavoro (da effimero a monumentale) e indotto lo sviluppo di interazioni con il tessuto sociale e la struttura stessa del territorio, costruendo una specifica modalità di relazione tra opera e fruitore.

“Tuttomondo è davvero una realizzazione. Sarà qui per molto, molto tempo e la città sembra amarlo. Sto in un albergo direttamente di fronte al muro, così lo vedo prima di addormentarmi e quando mi sveglio. C'è sempre qualcuno che lo guarda (l'altra notte anche alle 4 del mattino). È davvero interessante vedere le reazioni della gente. In certi momenti c’è una folla enorme”. (Keith Haring)

Alcuni artisti, generalmente quelli che da ragazzi avevano già mostrato una propensione verso la realizzazione dei puppet e delle componenti figurative dei graffiti, si sono diretti verso lo studio dell’iconografia e hanno utilizzato i muri delle città come pagine di un libro per narrare delle storie.

In questa sala incontriamo Aec Interesni Kazki, membro del celebre duo ucraino il cui nome significa letteralmente favole interessanti, che nella grande tela Genesis racconta la nascita del mondo. Okuda San Miguel e Zed1 sono due maestri del pop surrealism; Ozmo e Gaia attingono dalla tradizione e remixano le immagini elevandole spesso a simboli e riferimenti enciclopedici; Bosoletti utilizza la tecnica del negativo; Hitnes è un esploratore innamorato della botanica, delle scienze naturali e del mondo animale; i personaggi primitivi di Run sono animati da una atmosfera giocosa, immersi in antichi rituali alla ricerca dell’origine del mondo e delle energie della natura che governano la nostra specie.

"I work site specific almost all the time, but I also look for risk and to change subjects techniques or approach.

Often I start from the wall, trivially on a formal level, the subject I try to think first of all based on what is the setting and composition of the wall. [...] So the history, the culture, and the artistic elements of the city are my points of reference; I like to create art that is able to establish a dialogue between the observer and his soul with the environment in which the work is inserted". (Ozmo)

Experiences such as Icone (Icons) in Modena and Fame (Hunger) in Grottaglie in the mid 2000s opened the way to a new muralist season that in the last 10 years has progressively developed with the flourishing of urban art events and festivals all over Italy. A strong impulse came from the institutions, also in order to start mechanisms of regeneration of the suburbs; the illegal dimension was overcome and we started talking about "public art". This turning point marked the end of the artists' anonymity, modified the production methodology (from rapid and clandestine performances to live paintings), transformed the conception of the work (from ephemeral to monumental), and induced the development of interactions with the social fabric and the very structure of the territory, building a specific mode of relationship between work and user.

Tuttomondo is really an accomplishment. It's going to be here for a long, long time and the city seems to love it. I stay in a hotel directly across from the wall, so I see it before I fall asleep and when I wake up. There is always someone watching it (the other night even at 4am). It's really interesting to see people's reactions. At certain times there's a huge crowd." (Keith Haring)

Some artists, generally those who had already shown an inclination toward puppet making and the figurative components of graffiti when they were young, turned to the study of iconography and used city walls as pages in a book to tell stories.

In this room we meet Aec Interesni Kazki, member of the famous Ukrainian duo whose name literally means interesting fables, who in the large canvas Genesis tells the birth of the world. Okuda San Miguel and Zed1 are two masters of pop surrealism; Ozmo and Gaia draw from tradition and remix images, often elevating them to symbols and encyclopedic references; Bosoletti uses the negative technique; Eron is the wizard of spray art and has invented his own ways of painting and obtaining details with a spray can; Hitnes is an explorer in love with botany, natural sciences and the animal world; Run's primitive characters are animated by a playful atmosphere, immersed in ancient rituals in search of the origin of the world and the energies of nature that govern our species.

“Io lavoro site specific quasi sempre, ma cerco anche il rischio e di cambiare soggetti tecniche o approccio.

Spesso parto dal muro, banalmente a livello formale, il soggetto cerco di pensarlo innanzitutto in base a quello che è l’impostazione e la composizione del muro. […] Quindi la storia, la cultura e gli elementi artistici della città sono i miei punti di riferimento; mi piace creare arte che sia capace di instaurare un dialogo tra l’osservatore e la sua anima con l’ambiente in cui il lavoro è inserito”. (Ozmo)

Esperienze come Icone a Modena e Fame a Grottaglie a metà anni 2000 aprirono la strada a una nuova stagione muralista che negli ultimi 10 anni si è sviluppata progressivamente con la fioritura in tutta Italia di manifestazioni e festival di arte urbana. Un forte impulso è giunto, anche al fine di avviare meccanismi di rigenerazione delle periferie, dalle istituzioni; è stata superata la dimensione illegale e si è iniziato a parlare di “arte pubblica”. Questa svolta ha segnato la fine dell’anonimato degli artisti, ha modificato la metodologia di produzione (da performance rapide e clandestine ai live painting), trasformato la concezione del lavoro (da effimero a monumentale) e indotto lo sviluppo di interazioni con il tessuto sociale e la struttura stessa del territorio, costruendo una specifica modalità di relazione tra opera e fruitore.

“Tuttomondo è davvero una realizzazione. Sarà qui per molto, molto tempo e la città sembra amarlo. Sto in un albergo direttamente di fronte al muro, così lo vedo prima di addormentarmi e quando mi sveglio. C'è sempre qualcuno che lo guarda (l'altra notte anche alle 4 del mattino). È davvero interessante vedere le reazioni della gente. In certi momenti c’è una folla enorme”. (Keith Haring)

Alcuni artisti, generalmente quelli che da ragazzi avevano già mostrato una propensione verso la realizzazione dei puppet e delle componenti figurative dei graffiti, si sono diretti verso lo studio dell’iconografia e hanno utilizzato i muri delle città come pagine di un libro per narrare delle storie.

In questa sala incontriamo Aec Interesni Kazki, membro del celebre duo ucraino il cui nome significa letteralmente favole interessanti, che nella grande tela Genesis racconta la nascita del mondo. Okuda San Miguel e Zed1 sono due maestri del pop surrealism; Ozmo e Gaia attingono dalla tradizione e remixano le immagini elevandole spesso a simboli e riferimenti enciclopedici; Bosoletti utilizza la tecnica del negativo; Hitnes è un esploratore innamorato della botanica, delle scienze naturali e del mondo animale; i personaggi primitivi di Run sono animati da una atmosfera giocosa, immersi in antichi rituali alla ricerca dell’origine del mondo e delle energie della natura che governano la nostra specie.

"I work site specific almost all the time, but I also look for risk and to change subjects techniques or approach.

Often I start from the wall, trivially on a formal level, the subject I try to think first of all based on what is the setting and composition of the wall. [...] So the history, the culture, and the artistic elements of the city are my points of reference; I like to create art that is able to establish a dialogue between the observer and his soul with the environment in which the work is inserted". (Ozmo)

Experiences such as Icone (Icons) in Modena and Fame (Hunger) in Grottaglie in the mid 2000s opened the way to a new muralist season that in the last 10 years has progressively developed with the flourishing of urban art events and festivals all over Italy. A strong impulse came from the institutions, also in order to start mechanisms of regeneration of the suburbs; the illegal dimension was overcome and we started talking about "public art". This turning point marked the end of the artists' anonymity, modified the production methodology (from rapid and clandestine performances to live paintings), transformed the conception of the work (from ephemeral to monumental), and induced the development of interactions with the social fabric and the very structure of the territory, building a specific mode of relationship between work and user.

Tuttomondo is really an accomplishment. It's going to be here for a long, long time and the city seems to love it. I stay in a hotel directly across from the wall, so I see it before I fall asleep and when I wake up. There is always someone watching it (the other night even at 4am). It's really interesting to see people's reactions. At certain times there's a huge crowd." (Keith Haring)

Some artists, generally those who had already shown an inclination toward puppet making and the figurative components of graffiti when they were young, turned to the study of iconography and used city walls as pages in a book to tell stories.

In this room we meet Aec Interesni Kazki, member of the famous Ukrainian duo whose name literally means interesting fables, who in the large canvas Genesis tells the birth of the world. Okuda San Miguel and Zed1 are two masters of pop surrealism; Ozmo and Gaia draw from tradition and remix images, often elevating them to symbols and encyclopedic references; Bosoletti uses the negative technique; Eron is the wizard of spray art and has invented his own ways of painting and obtaining details with a spray can; Hitnes is an explorer in love with botany, natural sciences and the animal world; Run's primitive characters are animated by a playful atmosphere, immersed in ancient rituals in search of the origin of the world and the energies of nature that govern our species.