(Gionata Gesi), nato a Pontedera nel 1975, si forma all’Accademia di Belle arti di Firenze e, dopo un esordio nel mondo del fumetto, si concentra sul writing e sulla pittura; trasferitosi a Milano nel 2001, partecipa alle idee innovatrici e alle correnti di rottura della sua generazione, contribuendo all’origine della street art italiana: di questi anni rimane come emblema il Leoncavallo, dove ha dipinto parte di quella che Sgarbi ha definito la «Cappella Sistina della modernità». La sua ricerca visiva si esprime variamente con graffiti, installazioni, tele, stickers…; attinge dalla tradizione artistica e fa frequente riferimento a fonti preesistenti e citazioni della quotidianità che “remixa” con fantasia in chiave personale e contemporanea elevandole spesso a simboli e riferimenti enciclopedici: una fascinazione per le immagini sospesa tra l’iconografico e l’esoterico in cui le figure “rubate” dal loro abituale contesto rivivono come ready made su nuove superfici. Le sue opere pubbliche sono presenti in luoghi significativi di tutti i continenti (da Miami a Shanghai) e, tra i musei prestigiosi che hanno ospitato le sue esposizioni ricordiamo il Museo del Novecento di Milano e il MACRO sul quale ha realizzato un’opera permanente; anche l’enciclopedia Treccani gli ha dedicato una voce.

(Gionata Gesi), born in Pontedera in 1975, attended the Accademia di Belle Arti of Florence, and after beginning in the world of comics he concentrated on writing and painting; he moved to Milan in 2001, where he participated in innovative ideas and anarchist groups, contributing to the origin of Italian street art: of these years he remains the emblem of Leoncavallo, where he painted part of what Vittorio Sgarbi defined as the «modern Cappella Sistina». His visual research is expressed variously with graffiti, installations, canvas, stickers...; he takes ideas from traditional art and refers frequently to preexistent sources and everyday citations which he remixes with fantasy in a personal and contemporary way often elevating them to symbols and encyclopedic references: a fascination for images suspended between iconographic and esoteric in which figures “stolen” from their habitual contest relive as ready made upon new surfaces. His public operas are present in significant places in every continent (from Miami to Shanghai) and in prestigious museums that have hosted his exhibitions, we may cite the Museo del Novecento in Milan and the MACRO on which he realized a permanent opera; he is even cited in the encyclopedia Treccani

(Gionata Gesi), nato a Pontedera nel 1975, si forma all’Accademia di Belle arti di Firenze e, dopo un esordio nel mondo del fumetto, si concentra sul writing e sulla pittura; trasferitosi a Milano nel 2001, partecipa alle idee innovatrici e alle correnti di rottura della sua generazione, contribuendo all’origine della street art italiana: di questi anni rimane come emblema il Leoncavallo, dove ha dipinto parte di quella che Sgarbi ha definito la «Cappella Sistina della modernità». La sua ricerca visiva si esprime variamente con graffiti, installazioni, tele, stickers…; attinge dalla tradizione artistica e fa frequente riferimento a fonti preesistenti e citazioni della quotidianità che “remixa” con fantasia in chiave personale e contemporanea elevandole spesso a simboli e riferimenti enciclopedici: una fascinazione per le immagini sospesa tra l’iconografico e l’esoterico in cui le figure “rubate” dal loro abituale contesto rivivono come ready made su nuove superfici. Le sue opere pubbliche sono presenti in luoghi significativi di tutti i continenti (da Miami a Shanghai) e, tra i musei prestigiosi che hanno ospitato le sue esposizioni ricordiamo il Museo del Novecento di Milano e il MACRO sul quale ha realizzato un’opera permanente; anche l’enciclopedia Treccani gli ha dedicato una voce.

(Gionata Gesi), born in Pontedera in 1975, attended the Accademia di Belle Arti of Florence, and after beginning in the world of comics he concentrated on writing and painting; he moved to Milan in 2001, where he participated in innovative ideas and anarchist groups, contributing to the origin of Italian street art: of these years he remains the emblem of Leoncavallo, where he painted part of what Vittorio Sgarbi defined as the «modern Cappella Sistina». His visual research is expressed variously with graffiti, installations, canvas, stickers...; he takes ideas from traditional art and refers frequently to preexistent sources and everyday citations which he remixes with fantasy in a personal and contemporary way often elevating them to symbols and encyclopedic references: a fascination for images suspended between iconographic and esoteric in which figures “stolen” from their habitual contest relive as ready made upon new surfaces. His public operas are present in significant places in every continent (from Miami to Shanghai) and in prestigious museums that have hosted his exhibitions, we may cite the Museo del Novecento in Milan and the MACRO on which he realized a permanent opera; he is even cited in the encyclopedia Treccani